lunedì 28 marzo 2016

Italiani e Spesa Online

Nel nostro Paese i Web shopper, ovverosia coloro che fanno acquisti su Internet, sono all’incirca 8 milioni, e corrispondono ad una quota del 19% del totale degli internauti. A farlo presente sono Riccardo Mangiaracina e Alessandro Perego del Politecnico di Milano in un Rapporto sull’ecommerce da cui è emerso come nonostante la crisi il commercio elettronico abbia comunque retto bene alla difficile congiuntura. Per lo scorso anno, infatti, considerando le vendite online dei siti Web italiani, si stima un fatturato pari all’incirca a 5,8 miliardi di euro, con un rialzo dell’1% rispetto all’anno precedente.

Il Web shopper italiano spende in media quasi 800 euro all’anno, ovverosia il 15% circa in meno rispetto alla media dei Web shopper in tutta Europa; siamo inoltre molto lontani dai 1.350 euro spesi annualmente, in media, da un Web shopper del Regno Unito. Il popolo dei Web shopper italiani è ancora molto basso, il che indica che ci sono potenziali margini di crescita. Basti pensare che in Francia è Web shopper il 54% degli internauti, ma in Germania e nel Regno Unito la percentuale è ancora più alta e pari, rispettivamente, al 60% ed al 70%.

Per il fatturato dell’ecommerce in Italia si stima quindi in modesto rialzo e lontano dalle crescite a due cifre degli anni scorsi; questo perché, tra l’altro, sono nel complesso aumentati gli acquisti online, ma contestualmente, complice anche la crisi, è scesa la media di spesa, ovverosia l’importo dello scontrino, per i beni ed i servizi comprati via Internet.

In base al Rapporto del Politecnico di Milano, quello del turismo è stato uno dei comparti che sul Web ha segnato il passo con una riduzione di fatturato del 3%. Crisi o non crisi, invece, continua a “tirare” in Italia il business to consumer di relativo a musica, editoria, elettronica di consumo ed informatica con una crescita a due cifre, pari al 17%, e con un fatturato da acquisti online pari a ben 1,1 miliardi di euro.

domenica 20 marzo 2016

Recensione di Briosa 450

Le macchine della serie Briosa di Menikini sono la soluzione ideale per la pulizia di tutti i giorni. Efficiente e maneggevole Briosa 450 è una scopa elettrica che aspira la polvere raggiungendo con semplicità ogni angolo, anche quelli più difficili e nascosti, per rendere più sicura la quotidiana pulizia della casa. Compatta e leggera è semplice da spostare e grazie ad una gamma completa di accessori riesce ad agire con efficacia su ogni pavimento, dal parquet al cotto, dalle ceramiche ai tappeti.

Una tecnologia studiata per rispondere ad ogni esigenza di pulito e di benessere, con una regolazione automatica di potenza di aspirazione e con un efficace sistema di aspirazione, reso ancora più sicuro dai suoi 6 livelli di filtrazione e da un filtro igienico in microfibra.

Principali caratteristiche

Leggera e maneggevole
Regolazione elettronica della potenza
Spazzola parquet in dotazione
Presa di alimentazione per accessorio lucidatrice o turbo spazzola
Indicatore sacco pieno

giovedì 17 marzo 2016

Recensione di Dyson DC15

In questa recensione proponiamo una recensione dell'aspirapolvere Dyson DC15.
Il prodotto Dyson è il simbolo della praticità nel mondo delle pulizie domestiche. Leggero, compatto e maneggevole. Si gira come nessun altro aspirapolvere è in grado di fare. Gli aspirapolvere verticali

La tecnologia utilizzata è quella ciclonica.
La rotazione dell'aria crea una forza centrifuga: facendo ruotare il flusso dell'aria, lo sporco subisce la forza centrifuga. Lo sporco viene proiettato all'esterno.
Una velocità maggiore dà una maggior forza centrifuga: la forma conica accelera la rotazione dell'aria creando una maggior forza centrifuga. Questo rimuove dal'aria le microscopiche particelle di polvere.
Applica l'innovativa tecnologia ciclonica: la tecnologia RootCyclone mantiene un'aspirazione costante ed elimina più polvere fine dal flusso d'aria rispetto a qualsiasi altro aspirapolvere con o senza sacchetto. In questo modo i filtri non si intasano.

L'aria sporca entra nel ciclone esterno che separa la polvere e lo sporco di dimensioni maggiori. La griglia impedisce l'ingresso delle particelle solide e degli addensamenti di polvere.La forza centrifuga elevatissima dei cicloni interni trattiene le particelle microscopiche. La tecnologia RootCyclone elimina più polvere fine dal flusso d'aria rispetto a qualsiasi altro aspirapolvere con o senza sacchetto. In questo modo i filtri non si intasano.

Si tratta di una tecnologia comune negli aspirabriciole, su cui è possibile leggere di più nelle guida pubblicata su questo sito sugli aspirabriciole in questa pagina.

Caratteristiche principali

- Filtro antiparticolato HEPA + Bactisafe
- Tubo telescopico estendibile
- Spazzola piatta
- Tecnologia Root12Cyclone: mantiene un'aspirazione costante e rimuove la polvere più fine dal flusso d'aria, in modo che il filtro non si ostruisca.
- Arriva in luoghi angusti
- Condotto per lo sporco di grosse dimensioni
- Il contenitore si svuota in modo igienico-Adatto a chi soffre di allergie
- Nessun costo aggiuntivo per sacchetti di ricambio
- Contenitore trasparente che permette di visualizzare il livello di riempimento del serbatoio
- Spazzola motorizzata
- Accessori ad alta efficienza
- Potenza di aspirazione costante (watt aria): 220

lunedì 14 marzo 2016

Emergenza Casa e Pignoramenti

Il caro casa pesa su ben 3,6 milioni di famiglie italiane, in quanto la maggior parte dei contratti è stata erogata a tasso variabile, risentendo di conseguenza del rialzo dei tassi da parte della Banca Centrale Europea.

A farlo presente è l’Adusbef, denunciando come ancora oggi l’Abi insieme alle banche continuino la loro sporca melina per non applicare il decreto Bersani, che impone la portabilità e la surroga dei mutui senza alcun onere per i consumatori, richiedendo spese di istruttoria di perizia e notarili.

Secondo l’Associazione, le stime di quest’anno sul numero di pignoramenti immobiliari ed esecuzioni potrebbe salire dal 23%. Secondo la legge fallimentare entrata in vigore nel 2004, ricorda l’Adusbef, le banche mandano le case all’asta con procedure massime di 3 anni.

Quindi, se non si interviene nei prossimi mesi assisteremo ad una situazione che tenderà sempre più ad aggravarsi e a non difendere le famiglie più deboli.