Risulta essere possibile cambiare in qualsiasi momento il suo fornitore di energia elettrica, passando dal mercato tutelato a quello libero. Il passaggio non costa nulla, fatta eccezione per i costi relativi alla stipula di un nuovo contratto (come, ad esempio, il bollo e il deposito cauzionale o altra garanzia) e solitamente ha una durata che varia da 1 a 2 mesi. Dovrà essere il nuovo fornitore ad avvertire del recesso quello precedente, che dovrà porre termine al vecchio contratto.
Il vantaggio principale del cambio di operatore è legato alla possibilità di usufruire di offerte particolarmente vantaggiose in qualità di “nuovo cliente”. Queste offerte promozionali hanno, però, una durata limitata, allo scadere della quale il prezzo della tariffa può aumentare. In caso di ripensamenti, tenga presente che se il contratto è stato stipulato tramite forme di comunicazione a distanza (tramite telefono o internet) prevede il diritto di ripensamento, che può essere esercitato entro 10 giorni lavorativi dalla data di ricevimento della documentazione contrattuale.
L'operazione di passaggio non prevede particolari rischi. Bisogna fare comunque attenzione all’eventualità di doppia fatturazione, che si verifica quando erroneamente le vengono addebitate le bollette del vecchio e del nuovo fornitore. Qualora si verifichi un caso di questo tipo, è necessario inviare la richiesta di rettifica al venditore con il quale non ha avuto alcun contratto di fornitura nel periodo di consumo oggetto della bolletta.
Una volta ricevuta la richiesta scritta di rettifica di fatturazione, il venditore ha a disposizione 20 giorni solari per risolvere il problema e accreditare le somme non dovute, già pagate.
Tenga, infine, presente che se il suo vecchio venditore effettua la rettifica dopo più di 20 giorni solari dalla ricezione della sua richiesta, avrà diritto a ricevere un indennizzo del valore di 20 € se la rettifica arriva al cliente entro 40 giorni, di 40 € se arriva tra 40 e 60 giorni, di 60 € se arriva oltre 60 giorni.
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